Gena Rowlands, celebre attrice statunitense legata ai capolavori del regista John Cassavetes, ci ha lasciati all’età di 94 anni. La notizia, diffusa inizialmente dai media statunitensi, ha colpito il mondo dello spettacolo e i suoi numerosi fan.
Un addio commovente nella quiete di INDIAN WELLS
Nella sua dimora a Indian Wells, in California, Gena Rowlands si è spenta circondata dall’affetto dei suoi cari. Sebbene non siano stati resi noti i dettagli sulla causa del decesso, si sa che l’attrice ha affrontato una lunga battaglia contro il morbo di Alzheimer negli ultimi cinque anni.
Un’icona del cinema indipendente e dell’arte interpretativa
La lunga carriera di Gena Rowlands è stata caratterizzata da un’impronta indelebile nei film diretti da John Cassavetes, con il quale è stata unita nella vita e sul set per oltre tre decenni. In particolare, il suo ruolo ne “Una moglie” del 1974 le valse un Golden Globe e la prima di due nomination all’Oscar come migliore attrice.
Un talento versatile e pluripremiato
Oltre al riconoscimento ottenuto con “Una moglie”, Gena Rowlands ha incantato il pubblico con la sua straordinaria performance in “Gloria” del 1980, che le valse la seconda nomination all’Oscar. La sua versatilità artistica si è espressa anche sul palcoscenico teatrale e televisivo, guadagnandole quattro Emmy e un altro Golden Globe.
Un’eredità di talento e passione
Il figlio di Gena Rowlands, Nick Cassavetes, ha avuto l’onore di dirigere sua madre in “Le pagine della nostra vita” nel 2004, un toccante film che ha evidenziato la profondità del legame tra madre e figlio anche sul grande schermo. Nel 2015, Gena Rowlands ha deciso di abbandonare la recitazione, ma non prima di essere stata insignita di un Academy Award onorario alla carriera, riconoscimento supremo per il suo straordinario contributo all’arte cinematografica.
Il ricordo di Gena Rowlands, artista poliedrica e icona del cinema indipendente, resterà vivo nei cuori degli spettatori e dei colleghi che hanno avuto la fortuna di condividere il suo talento e la sua passione per l’arte interpretativa.