Il lungometraggio di finzione “Anywhere Anytime” di Milad Tangshir ha conquistato la 39ª Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia, lanciando definitivamente il regista come una figura emergente di spicco. Il film offrirà al pubblico italiano un’esperienza cinematografica unica a partire dall’11 settembre, raccontando una storia intensa e intima sulla vita di un giovane immigrato clandestino.
TRAMA E CAST
La trama ruota attorno a Issa, un giovane immigrato che si trova a lottare per sopravvivere a Torino dopo aver perso il lavoro. Riuscendo a ottenere un impiego come rider grazie all’aiuto di un amico, la sua precaria stabilità viene messa in pericolo quando la sua bicicletta viene rubata. Questo evento scatenante lo spinge in un viaggio disperato alla ricerca del mezzo, simbolo della sua speranza e della sua stessa capacità di sussistenza.
Il film esplora tematiche di vulnerabilità e invisibilità sociale, dipingendo un ritratto intenso di coloro che vivono ai margini della società. Attraverso la riflessione sulla paura e sull’ansia che accompagnano la quotidianità di Issa, “Anywhere Anytime” mette in evidenza come un semplice mezzo come la bicicletta possa rappresentare il confine fragile tra sopravvivenza e disperazione.
IL TEAM DIETRO AL SUCCESSO
Milad Tangshir, proveniente da Teheran e trasferitosi in Italia nel 2011, vanta una carriera di successo nella regia di cortometraggi e documentari premiati. Con opere come il documentario di realtà virtuale “VR Free”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e al Sundance Film Festival nel 2019, Tangshir dimostra la sua versatilità passando ora alla narrativa di finzione. Per “Anywhere Anytime”, ha collaborato alla sceneggiatura con Giaime Alonge e Daniele Gaglianone.
Il cast del film vanta talenti come Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango e Success Edemakhiota, mentre dietro la macchina da presa troviamo nomi di rilievo come il direttore della fotografia Giuseppe Maio e il montatore Enrico Giovannone. La scenografia è stata curata da Leonie Heys Cerchio, mentre i costumi sono opera di Silvia Nebiolo. La produzione è affidata a Vivo Film e Young Films, in collaborazione con Rai Cinema e con il supporto del MIC e del PR FESR Piemonte.
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