“Happy holidays”: un racconto di morale e conflitto sociale.

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"HAPPY HOLIDAYS": UN RACCONTO DI MORALE E CONFLITTO SOCIALE - Horrormania.it

Il regista palestinese-israeliano Scandar Copti porta sul grande schermo un intenso dramma incentrato su due famiglie, una israeliana e una palestinese, in un intreccio di scelte morali e relazioni complesse. Il film “Happy Holidays” si propone di esplorare le sfumature della morale personale e sociale attraverso quattro voci distinte, immerse in un contesto di conflitto e indottrinamento.

LA MORALE INTERIORE: ISRAELIANI E PALESTINESI A CONFRONTO

Il regista Copti sottolinea l’importanza delle scelte morali dei personaggi, riflettendo su come queste siano plasmate dalla società e dalle esperienze familiari. In un contesto in cui la morale appare come una guida controversa e soggettiva, il film si prefigge di esplorare le complesse dinamiche tra individui che si confrontano con le proprie convinzioni e identità.

L’ISPIRAZIONE E L’EVOLUZIONE DEL PROGETTO CINEMATOGRAFICO

Copti rivela che l’idea alla base di “Happy Holidays” ha radici profonde nel suo disagio interiore, da cui nascono tutte le sue creazioni artistiche. Il film, articolato in quattro capitoli, si propone di narrare le vite intrecciate di due famiglie avendo come punto di vista vari personaggi. Attraverso le vicende di Rami, Hanan, Miri e Fifi, il regista offre una visione stratificata delle relazioni umane e delle sfide morali affrontate.

IL CONFLITTO INTERIORE E LA LIBERTÀ INDIVIDUALE

Al centro del racconto emergono i conflitti interiori dei protagonisti, tra cui le decisioni difficili, i segreti nascosti e le pressioni sociali. La madre di Rami si trova ad affrontare una crisi personale, mentre Miri deve fare i conti con la salute mentale della figlia. Nel contesto della società israeliana e palestinese, i personaggi si confrontano con le proprie libertà individuali e i vincoli imposti dalle convenzioni sociali.

ALLA RICERCA DELLA VERA LIBERTÀ E UGUAGLIANZA

Attraverso le parole di Copti, emergono riflessioni profonde sulla libertà individuale e l’importanza della parità di genere nella società. Il regista sottolinea il legame tra la libertà delle donne e la libertà di tutti gli individui, evidenziando la necessità di un’uguaglianza reale per raggiungere una vera libertà collettiva.

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