Introduzione
Il film The Girl With the Needle, diretto da Magnus von Horn, si ispira alla storia reale di una serial killer danese ed è stato scelto come rappresentante della Danimarca agli Oscar 2025 nella categoria Miglior lungometraggio internazionale.
Il successo a Cannes e negli Stati Uniti
Presentato in anteprima mondiale al prestigioso Festival di Cannes nel 2024, il film in bianco e nero The Girl With the Needle ha catturato l’attenzione del pubblico. Dopo il debutto a Cannes, ha avuto la sua prima nordamericana a Toronto e sarà proiettato nelle sale di New York e Los Angeles a partire dal 6 dicembre. Mubi ha acquisito i diritti di distribuzione durante il festival francese.
La trama disturbante
The Girl With the Needle, sceneggiato da Magnus von Horn e Line Langebek, si ispira liberamente alla vicenda della serial killer danese Dagmar Overbye. Ambientato nell’atmosfera post-bellica di Copenaghen, il film racconta la storia di Karoline, una giovane operaia incinta che trova lavoro come balia presso la casa di Dagmar, una donna carismatica. Dietro la facciata di un negozio di dolciumi, Dagmar gestisce segretamente un’agenzia di adozione, aiutando le madri indigenti a sbarazzarsi dei loro bambini non desiderati. Tra Karoline e Dagmar nasce un legame intenso, ma il mondo della giovane operaia sarà sconvolto quando si renderà conto di essere catapultata in un incubo senza via d’uscita.
Il dramma psicologico e la critica sociale
The Girl With the Needle affronta tematiche profonde legate alla psicologia umana e alla critica sociale, mettendo in luce le dinamiche di potere, il conflitto interiore dei personaggi e le conseguenze delle scelte estreme. Il film offre uno sguardo intenso e crudo sulla disperazione e la manipolazione, portando gli spettatori a riflettere su questioni etiche e morali complesse.
Il contesto cinematografico
La vicenda raccapricciante raccontata in The Girl With the Needle si inserisce nel contesto di un cinema che esplora le sfaccettature più oscure dell’animo umano, spingendo il pubblico a confrontarsi con realtà disturbanti e riflessioni profonde sulla natura dell’essere umano. La regia di Magnus von Horn e la sceneggiatura coinvolgente trasportano gli spettatori in un viaggio emotivo e psicologico che lascia il segno e solleva interrogativi su quanto lontano siamo disposti a spingerci nel nome dell’amore, della sopravvivenza e della redenzione.
