markdown
Monica Bellucci: l’incarnazione di un’opera d’arte macabra
Nel terribile scenario di ‘Beetlejuice Beetlejuice’, il genio del cinema Tim Burton ha plasmato Monica Bellucci in un’interpretazione al limite tra la bellezza e l’orrore. L’attrice, contornata da cicatrici che narrano storie di cuciture fresche, si trasforma in un’immagine che evoca suggestioni da ‘Sposa Cadavere’ in questo viaggio allucinatorio popolato da spettri e creature dell’incubo.
La metamorfosi di **Monica Bellucci
Nella prima scena del film, programmato per il 4 settembre sotto l’egida della Warner Bros, Monica Bellucci appare frammentata e disarticolata su un pavimento crudele. È una sequenza di ricostruzione, un’evoluzione che la porta a ricomporre le proprie parti per diventare una sorta di Frankenstein femminile, pervasa da un fascino oscuro ma inesorabilmente affascinante nonostante le tracce delle cicatrici.
L’interpretazione enigmatica dell’attrice
Intervistata sul processo di trasformazione, l’attrice rivela di aver vissuto un’esperienza misteriosa durante la ricomposizione del proprio personaggio, Delores. Come un mimo, ha esplorato la propria natura frammentaria per poi fluire libero come una bambole. Le cicatrici, simbolo di ferite emotive, diventano un’emanazione di profondità e mistero nell’iconografia del film.
Il ritorno di ‘Beetlejuice’
In occasione del 36esimo anniversario di ‘Beetlejuice – Spiritello Porcello’, Tim Burton riunisce il cast originale per dare vita a un sequel avvincente. Michael Keaton ritorna nei panni malvagi di Beetlejuice, affiancato da Winona Ryder e Catherine O’Hara. La sceneggiatura, nata dalle menti creative della serie TV ‘Mercoledì’, vede Jenna Ortega come protagonista, debuttando accanto a Monica Bellucci e agli attori Justin Theroux e Willem Dafoe, che incarna un poliziotto fantasma con un’inquietante apertura cranica.
© Copyright ANSA