Il recente remake cinematografico del famoso fumetto di James O’Barr, The Crow, ha generato controverse e critiche negative, soprattutto da parte di alcuni membri chiave del cast del film originale del 1994. Le divergenze sono emerse riguardo alla nuova versione che ripercorre la storia di Eric Draven e della sua amata Shelly Webster, suscitando fredde reazioni tra i fan di lunga data e recensioni poco favorevoli da parte della critica.
Sofia Shinas e la sua Disapprovazione
Sofia Shinas, che ha interpretato il ruolo di Shelly Webster nel film diretto da Alex Proyas, ha espresso apertamente il suo dissenso nei confronti del reboot. In un’intervista, ha evidenziato il suo malcontento per l’uscita della nuova versione, ritenendo inopportuno rivisitare una trama così legata alla tragica morte di Brandon Lee, protagonista del film originale. L’incidente mortale accaduto sul set durante le riprese ha lasciato un segno indelebile sia nel cast che nel pubblico.
Reazioni di Altri Membri del Cast Originale
L’opinione critica di Shinas sul nuovo adattamento di The Crow è condivisa anche da altri attori che hanno fatto parte del cast originale. Rochelle Davis, interprete di Sarah Mohr nel film, ha difeso a spada tratta il film del ’94, respingendo le critiche alla nuova versione come legittime. Anche Ernie Hudson, nel ruolo del sergente Albrecht, ha manifestato il suo disinteresse nel vedere il remake, poiché per lui il legame tra Il Corvo e Brandon Lee è indissolubile, e reinterpretare quel ruolo risulta inappropriato.
L’Opinione di Alex Proyas
Anche il regista del film originale, Alex Proyas, ha reagito alle polemiche sul reboot, definendo le critiche “brutali”. Pur rispettando il diritto dei nuovi registi di reinterpretare la storia in una nuova luce, Proyas ha sottolineato la sua affezione all’opera originale e alla memoria di Lee, ritenendo difficile accettare senza riserve un nuovo adattamento.
Il Dibattito Continua
Le divergenze tra il cast originale e i nuovi creatori del film pongono The Crow al centro di un acceso dibattito sulla fedeltà all’opera originale e al ricordo di Brandon Lee. Il confronto tra le varie prospettive offre uno spaccato delle complesse dinamiche che intersecano la creazione artistica e la memoria collettiva legata a un’iconica produzione cinematografica.