Il film “Rotta 230° – Ritorno alla Terra dei Padri” di Igor Biddau, presentato alla 81/a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, racconta un viaggio straordinario che ripercorre le gesta di 13 pescherecci e 53 famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, attraverso le acque italiane fino a raggiungere Fertilia, in Sardegna.
Il Viaggio Inverso attraverso i Luoghi del Passato
L’imbarcazione Klizia, guidata da Giulio Marongiu, partito da Alghero, ha seguito l’antica rotta toccando luoghi simbolici come Chioggia, Venezia, Trieste, Muggia, Capodistria, Pirano, Rovigno e Pola, per riportare le famiglie esuli alle loro terre d’origine.
Il Protagonista e il Suo Legame con la Storia
Il film mette in luce la figura di Giulio, ex esule di Pola, che, insieme al figlio Federico e a Mauro Manca, ha intrapreso questo viaggio di memoria e riconciliazione. La presenza di personaggi chiave come Giuseppe Bellu e Federica Picone, nel ruolo della Sirena che guida il protagonista nel suo ritorno alla terra natia, arricchisce il racconto di emozioni e significati profondi.
L’Opera Cinematografica e i Suoi Artifici Artistici
La sceneggiatura di Mario Audino e Igor Biddau, accompagnata dalla voce narrante di Roberto Pedicini e dai magnifici suoni creati dal maestro Pinuccio Pirazzoli e l’interpretazione di Isabella Adriani, trasformano questo film in un’opera d’arte che promette di emozionare il pubblico.
Proiezioni Future e Impatto Culturale
Dopo l’esclusiva presentazione a Venezia, il film sarà proiettato in prima nazionale a Fertilia il 21 settembre, promettendo di mantenere vivo il ricordo di una pagina importante della storia italiana e di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della memoria collettiva.
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