Una Scoperta Straordinaria nell’Universo Vicino
Questa straordinaria coppia di buchi neri si trova a circa 800 milioni di anni luce dalla Terra, classificata nell'”universo vicino”, offrendo un’opportunità unica per l’osservazione delle fusioni galattiche e dei buchi neri, eventi più diffusi nell’universo primordiale. La scoperta di questa coppia è stata pubblicata su The Astrophysical Journal, risultato di una ricerca non pianificata ma fortuita.
L’Alimentazione Cosmica dei BUCHI NERI Supermassicci
I due buchi neri supermassicci si trovano al centro delle rispettive galassie ospitanti, alimentandosi di grandi quantità di gas e polveri. Questo “pasto cosmico” provoca una brillante luminosità, trasformandoli in nuclei galattici attivi . Il telescopio Hubble ha individuato i buchi neri tramite immagini ad alta risoluzione, mostrando tre picchi di diffrazione ottica, evidenziando una forte concentrazione di gas ossigeno incandescente all’interno di MCG-03-34-64.
Conferme da Osservazioni a Raggi X e Radio
La squadra di ricercatori, intrigata dai punti luminosi individuati da Hubble, ha esteso l’analisi utilizzando l’osservatorio a raggi X Chandra. Questa osservazione ha rivelato l’emissione di alta energia da due dei tre punti, confermando la presenza dei buchi neri supermassicci in prossimità l’uno dell’altro. I dati radio del radiotelescopio Very Large Array hanno confermato l’emissione di onde radio intensamente luminose, fornendo ulteriori prove della presenza dei due buchi neri.
Il Binomio Supermassiccio più Stretto in Diverse Lunghezze d’Onda
Con soli 300 anni luce di distanza tra di loro, questi due giganti supermassicci costituiscono il binomio più vicino mai rilevato in multiple lunghezze d’onda. Sebbene coppie di buchi neri siano state osservate in precedenza, nessuna ha mai ottenuto conferme in così tante lunghezze d’onda, conferendo a questa scoperta un’importanza senza pari.
Un Enigma da Risolvere circa il Terzo Punto Luminoso
Il terzo punto luminoso rilevato da Hubble rimane un mistero irrisolto. Gli scienziati ipotizzano che possa derivare dall’interazione di gas con energie provenienti da getti di plasma ad alta velocità emessi dai buchi neri. Ulteriori osservazioni saranno cruciali per dissipare questo enigma.
La scoperta di questa coppia di buchi neri supermassicci ha aperto una finestra preziosa sull’evoluzione galattica e degli oggetti cosmici, contribuendo alla comprensione dei processi che plasmano l’universo odierno.
