Il film “The Order” di Justin Kurzel, presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia nel 1981, si distingue come un thriller classico ambientato nell’America del 1983, immerso nell’atmosfera del suprematismo bianco, un’ideologia ancora rilevante ai nostri giorni.
UN POLIZIOTTO ATIPICO NEL MEZZO DELL’AZIONE
In una cornice spettacolare, il protagonista Jude Law interpreta il ruolo di Terry Husk, un insolito agente dell’Fbi con baffi, con problemi di dipendenza da tabacco e alcool, e un profondo senso di depressione. La trama si sviluppa attorno a una serie di rapine violente a banche e furgoni blindati che gettano nel terrore la regione nord-ovest degli Stati Uniti. Mentre la polizia fa fatica a comprendere l’entità di tali crimini, Husk, in servizio nella tranquilla cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho, intuisce che si tratta di un gruppo di estremisti di destra, guidati dal carismatico Robert Jai , che tramano un attacco destabilizzante contro il governo degli Stati Uniti.
UN’INDAGINE SERRATA TRA IDEOLOGIE ESTREME
In un susseguirsi di simboli e riunioni intrisi di supremazia bianca, il film “The Order” segue da vicino l’indagine condotta da Husk, affiancato dal poliziotto locale Bowen , mentre si imbatte nel nemico carismatico e allo stesso tempo pericoloso.
RIFLESSIONI SULLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA
Jude Law, anche produttore del film, sottolinea l’attualità di “The Order” nel contesto del nostro mondo, evidenziando la manipolazione dei più vulnerabili e la divisione presente nella società. Il film esplora l’ideologia pericolosa che trova consenso tra i più sfruttati e deboli, mettendo in luce come il razzismo possa creare comunità basate sull’odio e sulla discriminazione.
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