Toni Negri: il ritorno alla riflessione sull’etica delle proprie azioni

Toni Negri Il Ritorno Alla Ri Toni Negri Il Ritorno Alla Ri
Toni Negri: il ritorno alla riflessione sull'etica delle proprie azioni - Horrormania.it

Introduzione
Un uomo anziano a Parigi, chiuso nella sua casa e malato, torna a riflettere sull’etica delle proprie azioni. Si tratta di Toni Negri, una figura controversa degli anni ’70 legata alla degenerazione violenta di decine di migliaia di giovani e accusato di essere il capo del terrorismo italiano. Il regista e sceneggiatore Giampaolo Penco ha dedicato un film documentario intitolato “Il frastuono e il silenzio” al filosofo di Padova, che verrà presentato al Biografilm Festival a Bologna il 17 giugno.

La parabola di Toni Negri
Nel film, il regista spiega che si ricostruisce la vita di Toni Negri dal punto di vista della famiglia, una prospettiva mai esplorata prima. Attraverso una lunga intervista realizzata nella casa di Parigi durante il periodo del covid e l’utilizzo di materiali d’archivio, si ripercorre l’intera vita di Negri. Si parte dalla ferrea educazione ricevuta dalla madre, fino alla sua scalata ai vertici di Azione Cattolica. Si parla del suo rapporto con Marco Pannella che lo portò in Parlamento e del caso Moro, definito dal regista come “un caso di estrema manipolazione“. Inoltre, non mancano i riferimenti alla freddezza nei confronti di Enrico Berlinguer e del Partito Comunista Italiano.

L’ascesa mediatica di Toni Negri
Secondo il regista, Toni Negri divenne famoso e oggetto di un caso mediatico solo dopo il suo arresto e l’assurdo processo che subì. Prima di questo, era semplicemente un professore di Filosofia a Padova. Negri, convinto europeista, ammette di aver commesso errori ma sostiene di non essere colpevole ai sensi del codice penale. Nel film, hanno un ruolo fondamentale gli interventi delle figlie Anna e Nina, che mettono in luce sia i lati positivi che le fragilità del padre. Negri stesso non ha mai avuto l’intenzione di rivedere il suo passato, affermando che “le cose muoiono naturalmente” come mostrato nel documentario.