Il ritorno di Greta Scarano
Greta Scarano, definita “fumantina” per la sua irresistibile energia e determinazione, si conferma come un volto interessante del cinema italiano. Dopo il debutto al Tribeca di New York con il cortometraggio Feliz Navidad, ora si prepara al lancio del suo lungometraggio Adriatica, girato nella sua amata Emilia Romagna. In un dibattito al Bellaria Film Festival 2024, la talentuosa attrice rivela il suo sogno di diventare regista fin dall’adolescenza e la sua missione di ispirare altre donne a intraprendere la strada della regia cinematografica.
La battaglia per la parità nel cinema
Scarano sottolinea con chiarezza le sfide che le donne nel settore cinematografico devono affrontare, dalla mancanza di ruoli femminili significativi alla lotta per affermarsi dietro la macchina da presa. Pur riconoscendo i privilegi che ha avuto nel poter realizzare Adriatica con una certa libertà artistica, non esita a denunciare le disparità di genere ancora presenti nell’industria cinematografica italiana. La sua determinazione nel creare spazi per storie autentiche e la sua ferma posizione su questioni etiche e sociali dimostrano un impegno profondo nel suo lavoro artistico.
Il racconto di Adriatica
Nel nucleo di Adriatica, si cela la storia toccante di Damiano e Margherita Tercon, due figure che incarnano un legame fraterno intenso. Attraverso il personaggio di Damiano, interpretato da un attore autistico professionista, Scarano porta in scena la realtà e la bellezza delle relazioni familiari. L’ambientazione in terra romagnola e la scelta accurata del cast evidenziano l’attenzione al dettaglio e alla ricerca della verità emotiva nel cinema di Scarano. Con una visione politica e un profondo impegno civile, l’artista si posiziona come una voce autentica e coraggiosa nel panorama culturale contemporaneo.
