Un’opera cinematografica italiana batte Barbie: C’è ancora domani

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Un'opera cinematografica italiana batte Barbie: C'è ancora domani - Horrormania.it

Il film italiano “C’è ancora domani” diretto da Paola Cortellesi ha ottenuto un successo strepitoso, superando persino l’atteso film “Barbie” di Greta Gerwig come il più grande incasso di sempre diretto da una donna regista. La pellicola continua a riscuotere successo non solo in Italia, ma anche all’estero, rappresentando un caso cinematografico di risonanza internazionale.

C’è ancora domani: Un racconto di violenza e emancipazione

Nei multisala di tutto il mondo, “C’è ancora domani” rappresenta un racconto universale di violenza fisica, emotiva e psicologica subita da una donna, interpretata da Paola Cortellesi nel ruolo di Delia, una madre e casalinga abusata dal marito. La storia ambientata nella Roma del 1946, in un periodo in cui le donne stavano conquistando il diritto al voto, affronta una tematica attuale e tristemente ancora presente nella società contemporanea.

La lotta contro la violenza di genere è centrale nel film, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale e educativo per contrastare un fenomeno che affligge ancora la società italiana. Cortellesi, oltre a portare avanti un messaggio forte e impegnativo, ha dimostrato grande abilità nel trattare argomenti delicati come la violenza domestica tramite il linguaggio dell’ironia, suscitando empatia e coinvolgendo un pubblico eterogeneo.

L’importanza di coinvolgere anche il pubblico maschile

È significativo notare che il 45% del pubblico che ha visto “C’è ancora domani” è composto da uomini, un dato che ha sorpreso persino la regista stessa. Questo dato rappresenta una vittoria, poiché conferma che il film non ha lo scopo di accusare gli uomini, bensì di sensibilizzare e invitarli a camminare al fianco delle donne nella lotta per l’emancipazione e il rispetto reciproco.

La dedica di Paola Cortellesi alle nuove generazioni

Paola Cortellesi ha dedicato il film alla figlia undicenne, Laura, con l’intento di educare e sensibilizzare le giovani generazioni sui diritti delle donne e sull’importanza di non dare per scontate le conquiste ottenute fino ad oggi. Attraverso la storia d’amore tra madre e figlia raccontata nel film, la regista si pone l’obiettivo di trasmettere un messaggio di resilienza e speranza per un futuro più equo e solidale.

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